La mia prima mezza maratona, e mezza no.


Dopo l'allegro esordio nel mondo del running, dei cui traumi ancora risento, decisi di fare le cose più seriamente: buttai le vecchie scarpe sostituendole con un paio consigliatemi in un negozio specializzato, cominciai a correre più regolarmente ma senza un particolare piano di allenamento, e feci la visita medico sportiva agonistica, dopo più di 30 anni dall'ultima volta. Breve nota: la visita la facevo da bambino, quando giocavo a calcio, nel ruolo “quello scarso che nessuno vuole in squadra e finisce a giocare sempre in porta”.
I risultati si videro velocemente: partecipando a "La 10 di Bardolino" sul Lago di Garda feci i 10 chilometri senza fermarmi, impiegando poco più di un'ora.

Si avvicinava però l'inverno e la mia motivazione diminuiva col diminuire delle temperature. Avevo bisogno di un motivo serio per allenarmi regolarmente e non quando capitava. Così mi iscrissi a una mezza maratona.

La mezza maratona Istriana

L’occasione mi fu offerta dall’associazione dipendenti dell’azienda per cui lavoro, che organizzava soggiorno e iscrizione alla “Maratona Istriana” che nell'edizione 2017 partiva e arrivava a Koper (Capodistria), in Slovenia. Visto che il posto era abbastanza lontano da casa, la trasferta diventò un week-end con tutta la famiglia, mia moglie si iscrisse alla 10k, in Hotel in centro a Porto Rose. La scelta non poteva essere migliore. Le spiagge della zona sono piccole, ma la costa slovena è un susseguirsi di paesi sul mare, tra campi e ulivi. Per i runner ci sono piste ciclabili ovunque e tanto verde.

La gara

Arriva la mattina della gara. Colazione abbondante, foto di gruppo con tutti i colleghi davanti all’hotel, e poi via con il pullman alla partenza della gara a Koper. Nello stesso evento si svolgevano anche la maratona e la 10 chilometri, che però partiva da Ancarano, un paese un po’ più a nord di Koper. Un bacio alla mia dolce metà (che faceva la 10 km) e poi subito alla partenza, situata sul porto. Consegno la borsa al deposito, e poi passo il resto del tempo annoiandomi a girovagare nella zona partenza, senza niente da fare. A causa della chiusura delle strade cittadine per la gara, il pullman ci aveva portato sulla partenza con largo anticipo.

Vedo molte persone si scaldano correndo avanti e indietro sulla “Semedelska Cesta” – il lungomare vicino alla partenza. Io li guardo un po’ stupito: non riesco a capire come si possano sprecare così le energie! Preso dal vorticare compulsivo di tutto quel turbinio faccio finta di correre, ma mi rendo conto di avere già il fiatone dopo qualche centinaio di metri. Mi fermo: meglio risparmiarsi per la gara. Attendo l’ora del via simulando un po’ di stretching.

Dopo lunga attesa, lo starter invita i concorrenti sulla linea di partenza. Mi piazzo in corrispondenza del cartello 5’ 30’’ – da dove dovrebbero partire i concorrenti che tengono quel passo. La mia previsione (e speranza) è quella di finire sotto le due ore, ma essendo la prima mezza maratona non ho nessuna esperienza su questa distanza. Purtroppo non ci sono “pacer”, quindi dovrò regolarmi sul Garmin.

Si parte! Ci metto qualche minuto a districarmi tra runner più lenti del sottoscritto (quasi non ci credo esistano!), che si sono messi in una zona della partenza molto… ottimistica per loro, e intanto se ne va il primo chilometro.

Portato dal fiume dei concorrenti, corro ben più veloce del ritmo gara previsto. Dopo aver fatto un ampio giro della città il percorso ci porta sulla lunga pista ciclabile che costeggia il mare verso sud. Al primo ristoro dopo cinque chilometri prendo al volo un bicchiere di acqua, ma quasi soffoco tentando di bere. Alla fine mi verso il contenuto in testa e succhio le poche gocce che mi cadono sul volto.

I primi dieci chilometri volano via veloci, neanche sento la fatica. Arriviamo a Izola (Isola) e bordeggiamo tutto il porto, passando per il centro del paese (bello!), dove c’è un po’ di pubblico che incoraggia i concorrenti.


Al dodicesimo chilometro il dramma: una salita di una 50ina di metri di dislivello, l’unica vera salita di tutto il percorso mi taglia le gambe. Arranco e mi arrabatto al meglio, ma quando la strada scende devo tirare il fiato e rallentare, non ho più forza nelle gambe. Sulla strada del ritorno a Koper, sono superato in continuazione da altri concorrenti. Mi supera anche un concorrente che spinge una strana carrozzella a forma di auto da corsa, con l’autoradio a palla. Ma neanche la musica metal riesce a darmi la scarica positiva di cui avrei bisogno, e il ventesimo chilometro è il più lungo di tutta la gara. Solo quando torniamo sul lungomare di Koper e intravedo da lontano il traguardo riesco a cambiare il ritmo. Corro l’ultimo chilometro più velocemente dei precedenti venti, tagliando il traguardo in apnea.

Mentre sono inginocchiato subito dopo il traguardo cercando di recuperare il fiato, una minuta signora dell’apparente età di 120 anni con l’abito tradizionale del luogo, mi mette la medaglia di “Finisher” al collo. Io la ringrazio baciandola sulle guance e poi barcollo verso il meritato ristoro finale.
Il tempo finale è 1 ora 55 minuti e 35 secondi: ho centrato l’obiettivo di stare sotto le due ore, nonostante la fatica nella seconda parte. Insomma: mezza maratona fatta decentemente e mezza no. Poteva andare peggio!

Nel complesso la mezza "Maratona Istriana" è stata un'esperienza molto positiva: percorso panoramico ma semplice anche per un principiante come il sottoscritto, posto stupendo e organizzazione perfetta.

Lesson learned

Anche questa gara mi ha insegnato qualcosa. Ecco le tre lezioni da tenere in mente per le prossime gare:
  • I concorrenti sovrastimano la loro effettiva capacità e spesso alla partenza si mettono anche troppo avanti rispetto al loro passo, e si passa spesso il primo chilometro a fare zig-zag. Purtroppo non c'è una tattica giusta per evitarlo, se non correre più veloci!
  • Mai partire troppo veloci, le energie bruciate partendo a un passo superiore al proprio non si recuperano. Meglio piuttosto partire piano e aumentare nel finale.
  • Imparare a bere correndo, non è facile ma si può fare. Io quando bevo tengo il liquido in bocca per qualche secondo prima di ingoiare.

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